giovedì 14 luglio 2011

LA POESIA DEL TEMPO - Tempo presente e tempo passato/ sono forse entrambi presenti/ nel tempo futuro e il tempo futuro/ è contenuto nel tempo passato. Se tutto il tempo/ è eternamente presente/ tutto il tempo è irredimibile. (Thomas S. Eliot - La Terra Desolata da: Quattro Quartetti)


Il tempo. La sua poesia la sua memoria. La poesia del tempo perduto. Parafrasando (con molta umiltà ) Marcel Proust.
Il tempo dunque è il filo conduttore, l’argomento principe che ha guidato i nostri pensieri la nostra “recherche” negli incontri di “PAROLE in GIOCO in questo anno accademico 2007/08.
E’ stato in seguito al suggerimento della docente di pittura Antonella Castrignano che abbiamo adottato con entusiasmo il tema della “Poesia del Tempo”. Tema esteso anche agli altri laboratori come ceramica, patchwork,  ecc. ne nasce quindi una collaborazione fra le varie discipline. Difatti, nei nostri primi incontri abbiamo lavorato intensamente su questo punto per fornire con i nostri scritti, idee, immagini, sui quali trarre ispirazione.
Già nell’anno accademico precedente, 2oo6/o7, avevamo preso spunto da Mario Rigoni Stern per parlare delle stagioni. E quindi abbiamo proseguito col tempo dell’autunno, dell’inverno, con la loro  poesia, i loro colori, e la memoria. La memoria di un tempo che non c’è più, che grazie alla felice intuizione di Antonella Castrignano  abbiamo sviscerato, reso visibile ed indelebile usando il mezzo della scrittura, strumento principe del nostro laboratorio, e attraverso i racconti, ricostruiti passo passo, di una vita dura e difficile, che ha accompagnato la prima giovinezza di Angela Lanotte, oggi filtrata da un tempo che ci appare così lontano e proprio per questo così pieno di poesia come un vecchio film di De Sica o Rossellini, di un’Italia dimenticata o sconosciuta, di cui Angela va giustamente fiera ed orgogliosa.  Maria Ghio così eternamente solare sempre pronta a regalare un sorriso, riesce a calare nel dolore e riportare alla luce momenti di magia come quando bambina volava sulla bicicletta, rimpannucciata  tra le braccia del suo papà  che come ali di un angelo la proteggevano e Ortensia Corallini creativa, arguta e sempre così attenta ad elargire pillole di saggezza ha voluto fare un salto di qualità inventando una fiaba che naturalmente con cuore di nonna dedica al suo nipotino. Silvia Scirè  limpida nella sua naturale spontaneità, inconsapevole regala immagini di fresca fanciullezza in piccoli racconti che compongono un diario prezioso per lei e le vicissitudini che la animano ed infine Maria Grazia La Monica, che sollecitata dal tema, la poesia del tempo, in un flash irripetibile coglie un velo di malinconica  bellezza, un po’ nascosta, e forse mai colta, oppure se colta mai focalizzata, di un angolo della sua casa.
La scrittura, la poesia, l’arte in tutta la sua complessità,   stanno in quella capacità    di    vedere e cogliere nell’ attimo fuggente,  la scintilla illuminante e misteriosa, delle piccole cose, che le fa apparire uniche e rare. “Illuminazioni”  per dirla alla Rimbaud. Naturalmente poi occorrono gli strumenti per concretizzare queste  “illuminazioni”, ed è  questo che si propone l’UNI TRE con i suoi corsi ed i suoi laboratori. Oltre al principio di aggregazione, costruire insieme l’opportunità di esprimere le proprie idee, le proprie aspirazioni e desideri, accantonati in un cassetto da una vita che con le sue dure esigenze difficilmente consente di realizzare, di portare alla luce. Ed è  con questo spirito che ringrazio le mie adorate signore per l’affetto e la simpatia che mi dimostrano cosa che contraccambio di tutto cuore.
l’UNI TRE di San Gillio, realmente  è un crogiolo di persone speciali e sono felice di farne parte.



SILVANA  COPPERI

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