mercoledì 22 giugno 2011

LA PASQUA DI SILVIA

Ci stiamo preparando alla Santa Pasqua.
Il giovedì santo in alcune chiese i parroci lavano i piedi ai   catecumeni,come faceva Gesù  ai suoi apostoli e si rievoca l’ultima cena.
Il Venerdì Santo è il culmine della passione di Cristo. Alle tre del pomeriggio muore in croce riscattando col suo sacrificio ed il suo immenso amore l’umanità dai peccati che da quel momento saranno rimessi con la confessione.
Mia nonna il venerdì santo faceva il digiuno fino a mezzogiorno. Io questa tradizione la porto avanti digiunando tutta la giornata.
In alcuni paesi, specialmente in meridione, recitano per le strade la passione di Cristo mentre, in altri luoghi, si leggono i misteri seguiti dal canto. A me piace il suono delle campane. Avete notato che in questo particolare giorno non si sentono? Sembrano legate come se anche loro soffrissero per la morte di Gesù.
In meridione la sera del Venerdì Santo si mangiano i carciofi  ripieni e la pasta con i finocchi rizzi, mentre nel pomeriggio si preparano i biscotti per la domenica di Pasqua. Ai bambini si dona il cicili, che è un biscotto fatto a forma di cestino con due tasche laterali dove vengono messe due uova piene ricoperte di biscotto. Questa bontà prima la preparava mia nonna, adesso che non c’è più  la prepara mia mamma.

Il Sabato Santo non c’è messa, ma alla sera ci sono due momenti molto particolari: il momento del fuoco dove si brucia la legna e il momento della candela alla quale si attaccano dei chiodi. Il prete segue con la processione fino in chiesa che è al buio, poi, mentre si canta si accende la luce. Durante la messa si leggono dei brani intercalatati con delle canzoni e dopo la benedizione dell’acqua. A volte in questa funzione si fanno dei battesimi. Alla fine della messa le campane si sciolgono e cantano come impazzite e gioiose la resurrezione del nostro Salvatore. Alla fine tutti a nanna.

La domenica è  il culmine delle celebrazioni perché Gesù è risorto. Tutti al mattino vanno a messa e a mezzogiorno i parenti si riuniscono e banchettano con cibi particolari, che si degustano solo in questo giorno: la carne alla brace, l’agnello al forno, la colomba, l’uovo di cioccolato e un agnello fatto con pasta di zucchero e mandorle sul quale viene infilata una bandierina.
E poi, ascolta bene …. nell’aria non senti il cinguettio degli uccellini e le farfalle volare, il profumo dei fiori?
E’ la natura che ti invita ad uscire!
In questo giorno chi possiede un giardino se è una bella giornata la trascorre fuori insieme ad amici e parenti. Il lunedì non si lavora perché   è  lunedì santo. La maggior parte delle persone, come vuole la tradizione,  la trascorre all’aperto, vicino ai fiumi, ai laghi, in montagna, alla Mandria o anche nei prati a prendersi il sole, se la giornata è bella. A mezzogiorno pranzano con la carne cucinata al barbecue. Dopo  di che la festa è finita e tutti quanti a lavorare!


Per me la settimana Santa è stata molto intensa di attività.
Martedì, dopo le prove del gruppo di recitazione ci siamo fermati a festeggiare fino a mezzanotte.
Mercoledì sera, come di consueto, ci siamo trovati per le prove del coro, nel quale, siamo molto uniti e ci aiutiamo reciprocamente, non solo nel canto, ma anche quando qualcuno di noi o un nostro familiare è ammalato, standogli vicino e infondendogli coraggio, finché il problema non è risolto. Poiché alcuni canti non li sapevamo bene, ci siamo attardati fino alle undici e trenta, mentre il giovedì, abbiamo partecipato all’ultima cena di nostro Signore, con i canti e con la Santa Messa, dalle diciotto alle diciannove. La sera sono rimasta a casa.
Venerdì per le strade si è svolta la via Crucis.    
Al mattino Anna Bianco mi ha portato la stazione della resurrezione di Gesù. Quando mi aveva chiesto se potevamo preparare una stazione della via Crucis davanti a casa mia, il mio cuore esultò di gioia. Sembrava che Gesù mi avesse detto “Oggi voglio fermarmi a casa tua” così io ho detto subito di sì.
Alla sera mamma e papà hanno messo fuori dalla porta il legno dell’ultima stazione e un tavolino, coperto da una tovaglia, con sopra una lanterna, una candela e un’immagine di Gesù.
Alla sera nonostante la minaccia della pioggia, con la nostra testardaggine, ci siamo ugualmente incamminati per la via Crucis.
Fermandoci ad ogni stazione leggevamo la passione di Gesù, accompagnati dal canto. Ciascun fedele che aveva allestito la stazione davanti alla propria casa, alla fine del canto prendeva il “legno” e si incamminava verso la stazione successiva.
Era bello vedere nelle varie villette il susseguirsi delle stazioni e vicino ad ogni legno i tavolini, con le tovaglie, i diversi lumini ed i quadri di nostro Signore Gesù.
I miei amici del coro si erano susseguiti nel leggere alle diverse stazioni. Vedendo questo mi sono detta “Io non sono tanto brava a leggere, mi metto in fondo così non mi beccano”. Così ho fatto e mi sono sistemata in fondo vicino a Mariana. Ma non è andata proprio così come io pensavo. Infatti all’ultima stazione i miei amici avevano già letto tutti, mancavo solo io. Così Maria è venuta verso di me dicendomi” Leggi tu l’ultima stazione” e io non potendo esimermi ho detto di sì.
Come si dice, io volevo fregarli, ma sono stati loro a mettere nel sacco me.
L’ultima stazione, come già detto, era a casa mia, ho preso il legno e siamo tornati in chiesa dove il prete dopo una lettura ha tolto le ostie dall’altare e le messe nell’ostensorio, sopra la statua della Madonna. Poi ha steso una coperta rossa su di un tavolinetto e vi ha adagiato Gesù. Mentre il coro cantava, uno alla volta tutti i fedeli sono andati a baciarlo, cosa che abbiamo fatto anche noi, dopo aver terminato il canto. Infine il prete ci ha dato la benedizione.
Sabato sera c’è stata una bella funzione perché durante la Messa è stata battezzata una bellissima bambina di nome Cloe. All’inizio della Messa il prete ha chiesto ai genitori di Cloe che cosa volevano per la bambina e loro hanno risposto “Il Santo Battesimo” poi rivolto ai padrini ha chiesto se erano disposti ad accompagnarla durante il percorso della vita e loro hanno risposto “Sì”. Alla fine siamo andati tutti fuori dalla chiesa per la benedizione del fuoco e alla candela sorretta dal prete il sacrestano ha piantato i chiodi.
La chiesa dentro era al buio e i fedeli fuori seguivano il prete con i lumini accesi. Il prete camminando verso l’altare diceva:”Ecco la luce che salva il mondo” e i fedeli rispondevano “Rendiamo grazie a Dio”. Dopo ci sono state le varie letture seguite dalla benedizione dell’acqua. Dopo di che il prete ha fatto avvicinare i genitori di Cloe insieme al padrino e alla madrina e l’ha battezzata con l’acqua benedetta. Poi ha letto un passo del Vangelo ed ha unto il capo di Cloe con l’olio benedetto e ha dato una candela al padre che l’ha accesa nel cero pasquale. Dopo l’ultimo canto la messa è finita e siamo andati a casa.
La domenica di Pasqua siamo tornati in chiesa per accompagnare con i nostri canti la celebrazione della Santa Messa e magnificare la Resurrezione di Gesù. Alle undici, ci siamo incontrati a casa di mia sorella, con mio zio Giovanni insieme alle sue due figlie. A mezzogiorno ho pranzato da mia sorella che aveva cucinato l’agnello, la carne, la salsiccia, gli spiedini e i wurstel arrosto. Come dolce c’era l’uovo di cioccolata e la colomba. Buonissimi!                    Nel pomeriggio sono venuti anche mio fratello con sua moglie, mio nipote, mio cugino e mia cugina.
Lunedì, che era pasquetta, non sono andata a messa, ma insieme a mio papà ed i miei nipoti, Simone, Stefano e Samuel siamo andati a pescare.
E’ bello vederli con la canna in mano e prendere la pasta e metterla nell’amo.
Samuel ha preso un pesce grosso, Simone medio e Stefano piccolo e Simone ha commentato:”Io ho preso il padre, Stefano il figlio e Samuel il nonno”.
A mezzogiorno i miei tre moschettieri, il padre di mio cognato insieme a mio cognato e mia sorella hanno pranzato a casa mia.
 SILVIA SCIRE’

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